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16/06/09

AUTO: PRESENTATO PROTOTIPO "URBAN CAR", ALIMENTATA A IDROGENO

(AGI) - Londra, 16 giu. - E' stata presentato a Londra il
prototipo della Riversimple Urban Car, un'auto compatta a due
posti alimentata a idrogeno che sara' lanciata sul mercato nel
2013. Lo ha riferito la Cnn. La vettura dal piu' basso livello
di emissioni di carbonio e' opera di un ex ingegnere di corse
automobilistiche e ha un progetto "open surce", ossia
sfruttabile da altri produttori per personalizzarla secondo le
proprie esigenze. Per la ricerca e lo sviluppo del prorotipo ci
sono voluti nove anni. La velocita' massima e' di 80 chilometri
all'ora e l'autonomia di circa 400 chilometri. Pesa solo 350
chiloggrammi e ha un sistema di fuel cell di capacita' limitata
a 6 Kw, sufficienti a mantenere la velocita' di crociera. (AGI)

21/05/09

Blitz anti-carbone in Australia

Gli ecoattivisti si sono introdotti nella centrale «più inquinante al mondo». Il portavoce di Greenpeace chiede che «il governo australiano abbandoni il carbone». Arrestati alcuni manifestanti, poi rilasciati su cauzione Clima, cooperazione Ue-Australia
LA PROTESTA. Per protestare contro la politica di contenimento delle emissioni del governo laburista di Canberra,14 attivisti di Greenpeace si sono introdotti all'alba di oggi in una delle maggiori centrali termoelettriche in Australia. Sette di essi hanno bloccato una draga per carbone incatenandosi alla struttura. L’IMPIANTO. La centrale a carbone di Hazelwood, nello stato di Victoria, ha una capacità di 1.600 megawatt e fornisce l'8% del mercato di elettricità del Paese. Secondo Greenpeace è una delle più inquinanti al mondo. Ogni anno emette 19 milioni di tonnellate di gas serra. LA RICHIESTA. «Il governo australiano deve intervenire contro il cambiamento climatico abbandonando il carbone e deve investire in energia rinnovabile, per proteggere l'ambiente e creare centinaia di migliaia di posti di lavoro - ha detto il portavoce di Greenpeace Simon Roz - Lo schema di riduzione dell'inquinamento da gas serra annunciato dal governo non diminuirà le emissioni per decenni a venire»..GLI ARRESTI. Da quanto si apprende da un portavoce della centrale pare che non vi siano state interruzioni alla produzione ed che grazie all’intervento della polizia siano stati “liberati” i manifestanti. Con l’accusa di violazione di zona riservata sono scattate le manette ai polsi per alcuni di loro, che sono stati rilasciati su cauzione. (lanuovaEcologia.it)

05/05/09

Ambiente - Australia meridionale, messe al bando buste di plastica

Negozianti dovranno fornire borse biodegradabili a spese cliente
Roma, 5 mag. (Apcom) - Lo stato dell'Australia meridionale hamesso al bando da oggi le buste di plastica. Il provvedimento -riferisce l'agenzia Misna - e' stato preso per ridurre il volumedei rifiuti e contribuire alla salvaguardia dell'ambiente. Inbase alle nuove norme, i negozianti dovranno fornire borseriutilizzabili in materiale biodegradabile a spese del cliente.Le violazioni saranno punite con multe fino a 2.500 euro.

07/04/09

Rinnovabili - Progetto BioMara studia uso alghe per biofuel

Finanziato in ambito europeo con 4,87 milioni di euro
Roma, 7 apr. (Apcom-Nuova energia) - Il progetto BioMara studiera'
il potenziale delle alghe nella produzione di biocarburanti, in
particolare per le comunita' isolane e rurali ed e' stato
finanziato con 4,87 milioni di euro del programma europeo
Interreg IVA, gestito dallo Special EU Programmes Body di
Bruxelles, scrive Cordis.
I biofuel, che sono stati inseriti tra le priorita' dell'Ue per
la lotta ai cambiamenti climatici, pongono, pero', il problema
della lotta tra agricoltura energetica e quella a destinazione
alimentare. La produzione di biocarburanti si pone, spesso in
contrapposizione con l'aumento della popolazione, l'incremento
della domanda di cibo e contemporaneamente dei prezzi dei
prodotti alimentari. Inoltre rispetto alle risorse necessarie per
la produzione dei biofuel, il rendimento dei biocarburanti
convenzionali non e' ottimale.
"Di fronte alla diminuzione delle riserve mondiali di
combustibili fossili e al riscaldamento climatico che deriva
dall'aumento dell'anidride carbonica immessa nell'atmosfera, e'
urgente trovare fonti rinnovabili di combustibile, a debole
impatto di carbonio. Le culture tradizionali per i biocarburanti
sono in concorrenza con l'agricoltura e la natura per l'acqua e
la terra. Abbiamo bisogno di piante a crescita rapida, facili da
coltivare e capaci di prosperare in ambienti che non sono
utilizzati per l'agricoltura o la preservazione della natura", ha
spiegato il direttore del progetto BioMara Michele Stanley.
BioMara si dedichera' dunque allo studio delle possibilita' di
utilizzo di alghe microscopiche (che producono direttamente
biocarburante) ed alghe di piu' grande dimensione (utilizzate come
biomassa). "Le alghe marine potrebbero essere un elemento della
soluzione", ha sottolineato Stanley. "La crescita e' rapida,
catturano la CO2 e la loro struttura semplice facilita la
conversione in combustibile". L'algacoltura ha suscitato notevole
interesse ma non esiste ancora un metodo industriale che permetta
di produrre grandi quantita' di biocarburante da queste
particolari piante marine.

02/04/09

Rinnovabili - Il futuro? Foglie artificiali per sfruttare solare

Ma anche celle fotovoltaiche di pellicola sottile
Torino, 2 apr. (Apcom) - "Il futuro del pianeta, gli scenari
dell'energia": questo il titolo del convegno in corso oggi al
Politecnico di Torino, promosso da Eni e Legambiente e
organizzato dall'agenzia Minimega. Un futuro che punta sul sole,
anzi, sulla rivoluzione del sole. Ed e' su proposte
"rivoluzionarie" che si sono confrontati gli ospiti
internazionali intervenuti sul tema.
James Barber, dell'Imperial College di Londra, propone la
creazione di foglie artificiali in grado di catturare in maniera
efficace l'energia solare e utilizzarla: "Il sole e' il campione
di energia - ha dichiarato - in un'ora fornisce alla terra piu'
energia di quella che attualmente ricaviamo dai carburanti
fossili. Abbiamo gia' una conoscenza considerevole per imitare il
processo naturale di fotosintesi e creare una foglia artificiale
che lo metta in pratica".
Punta invece sulle celle solari al silicio Stefan Glunz,
dell'Ise di Friburgo: "Piu' del 90% di tutte le celle solari sono
fatte di silicio cristallino - ha spiegato - il vero problema
oggi sono i costi, ma si possono creare wafer di silicio piu'
sottili utilizzando celle particolari, che incrementano
l'efficienza energetica e abbattono i costi". Della stessa idea e'
Martin Green, dell'Universita' di Sydney che punta su "celle di
pellicola sottile ma di terza generazione che hanno migliori
prestazioni e sono in grado di aprire nuovi scenari per il
futuro, che vedra' in campo nuovi protagonisti".

Solare - Legambiente: E' una rivoluzione sociale, sole e' di tutti

"La situazione e' positiva per il mercato ma non per le leggi"
Torino, 2 apr. (Apcom) - "Il solare e' la risposta piu' plausibile
alla richiesta di energia per allontanarci dai combustibili
fossili. La rivoluzione del solare e' una rivoluzione sociale,
perche' il sole e' di tutti, ad ogni latitudine, quindi gli
investimenti dovrebbero andare in questo senso e non sul
nucleare. Il sole e' una fonte inesauribile di energia e rende i
Paesi indipendenti". La direttrice generale di Legambiente,
Rossella Muroni, commenta cosi' il tema del convegno in corso oggi
al Politecnico di Torino "Anche il sole fa la sua rivoluzione",
promosso insieme a Eni con l'obiettivo di incentivare la ricerca
sulle fonti rinnovabili, sensibilizzando gli studenti, i
ricercatori del futuro.
La situazione italiana nel 2008 per quel che riguarda le
rinnovabili, ha registrato un buon successo a livello
territoriale: "Nel 2008, sono stati 5.991 i Comuni che hanno
installato impianti di energia rinnovabile - ha specificato
Rossella Muroni - rispetto al 2007 registriamo 2.600 Comuni in
piu'. In particolare nel fotovoltaico, nel mese di dicembre del
2008, c'e' stato un incremento di un terzo rispetto a tutto il
totale dell'anno. Il mercato italiano del fotovoltaico si colloca
cosi' al terzo posto nel mondo dopo Spagna e Germania".
Il binomio con Eni punta ad accendere la luce su un tema
importante e a sensibilizzare soprattutto gli organi legislativi
che per la direttrice di Legambiente sono il vero nemico delle
fonti rinnovabili: "Il vero ostacolo allo sviluppo dell'energia
pulita non e' il mercato - ha precisato - non sono i cittadini,
non e' la crisi, ma e' l'inadeguatezza della politica che negli
ultimi 15 anni non e' stata capace di costruire un progetto di
sviluppo per la produzione e l'innovazione energetica".

11/03/09

Clima - WWF: Nuove linee guida per sviluppo energetico sostenibile

Saranno presentate domani in conferenza stampa
Roma, 11 mar. (Apcom) - Il Comitato Scientifico del WWF
presentera' domattina a Roma un documento con le linee guida per
un futuro energetico sostenibile. Nel contempo saranno presentate
anche le linee strategiche per la progettazione di un piano
energetico e di adattamento al cambiamento climatico in Italia.
Verranno indicate le scelte e le strade da percorrere per dare un
futuro energetico sostenibile al nostro Paese e per
l'impostazione di un piano di adattamento dei nostri ecosistemi
ai cambiamenti del clima gia' in atto.

10/03/09

Rinnovabili - Da Salone nautico Genova prima barca vela a idrogeno

Progetto sperimentale sorto da collaborazione H2U e Liguria
(Apcom-Nuova Energia) - Il futuro della nautica e'
l'idrogeno. Sara' presentato in anteprima mondiale al prossimo
Salone Internazionale della Nautica di Genova in programma dal 3
all'11 ottobre 2009 il progetto 'Nautica ad idrogeno'.
Un piano sperimentale sorto dall'intesa tra la H2U -
L'Universita' dell'Idrogeno e l'Assessorato all'Ambiente della
Regione Liguria, con l'obiettivo di realizzare un prototipo di
barca a vela con motore ausiliario a idrogeno e la creazione di
una rete di punti di rifornimento di idrogeno prodotto da fonti
rinnovabili da realizzare.
"H2U promuove progetti innovativi nel campo della mobilita'
sostenibile sull'utilizzo di combustibili alternativi ai prodotti
di derivazione petrolifera. Nel caso dell'idrogeno, direttamente
derivati da energie rinnovabili di origine solare. È tempo che
anche nel mondo della nautica ci si muova con decisione in tal
senso", ha commentato Nicola Cotenna, presidente di H2U
Universita' dell'Idrogeno.

05/03/09

ENERGIA:IN ITALIA PRIMO IMPIANTO BIO-ETANOLO 2/A GENERAZIONE

ENERGIA:IN ITALIA PRIMO IMPIANTO BIO-ETANOLO 2/A GENERAZIONE
(ANSA) - MILANO - Nel 2010 sara' costruito in Italia
il primo impianto europeo per la produzione di bio-etanolo di
seconda generazione, energia rinnovabile che supera i problemi
dei 'vecchi' bio-carburanti. E' l'annuncio del gruppo Mossi &
Ghisolfi, in occasione oggi a Milano di un convegno
internazionale sul bio-etanolo e le energie rinnovabili.
Il 'vecchio' bio-etanolo e' un carburante simile alla benzina
e prodotto da canna da zucchero o mais, che emette il 30% in
meno di gas serra rispetto alla benzina tradizionale. Quello di
seconda generazione, invece, permette di produrre carburante da
'biomassa lignocellulosica', evitando quindi di utilizzare
colture destinate anche a fini alimentari e consentendo di
ridurre l'emissione di gas serra anche fino all'80%.
''I bio-combustibili - commenta Corrado Clini, direttore
generale del Ministero dell'ambiente - possono svolgere un ruolo
di grande rilievo per far fronte alla crescente domanda globale
di energia e, nello stesso tempo, per la riduzione delle
emissioni dei gas serra che mettono a rischio gli equilibri del
sistema climatico. In particolare l'etanolo di seconda
generazione offre enormi vantaggi perche' conserva la
competitivita' in termini di costo rispetto ai biocarburanti
fossili, e garantisce maggiore sicurezza alimentare e
ambientale''.
Nell'arco del 2009 Mossi & Ghisolfi finira' di raccogliere
dati sugli impianti di produzione pilota, in parte gia'
installati e in parte in via di completamento. Entro l'anno
prossimo il sistema sara' a regime, e si potra' iniziare la
costruzione in Italia del primo impianto di produzione europeo.
(ANSA).


25/02/09

Un cartone animato per insegnare l’ecologia ai bambini

E’ nato Colonel Trash Truck, dall’idea di una sociologa americana, che insegna ai bambini il riciclaggio e la tutela dell’ambiente. Per far crescere i nostri figli in modo responsabile.
Insegnare l’ecologia e il rispetto per l’ambiente in maniera semplice e divertente ai nostri figli è fondamentale per il futuro del nostro pianeta. E’ da questo punto di partenza, oltre che dalla sorprendente mancanza di storie che sensibilizzino e facciano avvicinare i più piccoli alla materia, che inizia il percorso di Kathleen Crawley. I bambini proprio da piccoli imparano le cose fondamentali del vivere, le relazioni con le altre persone, la famiglia, il divertimento, il rispetto; insegnare loro come si deve trattare il mondo, con rispetto, è fondamentale per farli crescere con la consapevolezza di avere delle responsabilità nei confronti dell’ambiente in cui vivono. Insegnare ai ragazzi a comprendere il loro impatto sull’ambiente può essere determinante. Il problema è che già non è facile farlo capire agli adulti, figuriamoci a dei bambini che a malapena sanno leggere e scrivere. L’autrice Kathleen Crawley ha notato questa lacuna negli insegnamenti che vengono fatti ai più piccoli, e ha creato un personaggio che “insegna ai bambini l’importanza del riciclaggio, dell’immondizia e la tutela dell’ambiente”. Si chiama Colonel Trash Truck (letteralmente colonnello camion dell’immondizia), ed è un fumetto animato dalla grafica semplicissima (ad opera di Manuel Conde) che, attraverso una serie di storie molto scorrevoli, presenta ai bambini la problematica dell’ambiente con un uso di linguaggio semplice. Obiettivo: fornire informazioni nella mente delle nuove generazioni, per sensibilizzarne le coscienze.
Il colonnello tiene la grande lezione per i bambini: mantenere il mondo pulito. E invita i bambini ad unirsi a lui nella raccolta dei rifiuti, nel riciclaggio e nel fare in modo che i parchi e le spiagge restino pulite. Crawley ha in mente più storie per questa serie che si spera possa ampliare la definizione di “vivere ecologico” anche per i giovani ragazzi. Mentre un bambino è ovviamente troppo giovane per capire l’incostanza del riciclaggio dei mercati e la complessità della gestione dei rifiuti, l’introduzione alla semplice idea di “mantenere il mondo pulito” non sarà così complicata, e lo aiuterà ad esplorare concetti più profondi al di là dei rifiuti e del riciclaggio. L’obiettivo (e la speranza) è di avere un giorno una generazione cosciente delle proprie azioni, e che si prodighi per un mondo più pulito. Le avventure e gli insegnamenti di Colonel Trash Truck non sono solo in formato video, ma sono raccolte anche in un libro. Sul sito ufficiale del CTT è possibile scaricare la prima puntata del cartone animato, fare giocare i bambini ai puzzle ecologici e invitare l’autrice Kathleen Crawley a fare lezioni di ecologia nelle scuole. In Italia siamo consapevolmente indietro nell’insegnamento del rispetto dell’ambiente per i più grandi, di conseguenza l’insegnamento ai più piccoli è praticamente inesistente. Esistono però alcune piccole realtà, poco pubblicizzate e di nicchia, (ad esempio l’asilo Papaverino Blu di Legnano oppure l’asilo di Barco di Bibbiano, Reggio Emilia), che cercano di fare rete il più possibile. Grazie soprattutto a internet. E’ il caso del sito www.bimbi.it che raccoglie ed elenca tutte le iniziative in tema di educazione ecologista per bambini che vengono organizzate nelle principali città italiane. Dalla visita all’Osservatorio di Roma, dove ai bambini viene insegnato il potenziale dell’energia solare, ai consigli delle fatine, Iridessa per risparmiare energia e di Argentea per il risparmio dell’acqua, che spiegano al computer che tutti, anche i bambini, devono fare la propria parte, seppur piccola, per aiutare l’ambiente.(Alessandro Ingegno)(yeslife.it)

Bioedilizia per le aree povere degli USA

Architettura sostenibile e bioedilizia. La bioedilizia si fa strada negli Stati Uniti e investe l’ulteriore ruolo sociale andando a riqualificare le aree depresse degli statunitensi come il sud del Bronx e a New York. Si tratta di case eco-popolari mirate sia al nobile scopo di aiutare le persone meno abbienti dando loro un tetto sotto il quale vivere, che all’altrettanto nobile obiettivo di salvaguardare l’ambiente abbattendo in tale modo le emissioni di CO2. Si tratta di una pratica ormai ampiamente diffusa sul territorio statunitense; nella stessa New York sono state aperte 128 unità all’interno di una struttura è stata progettata e concepita in base a criteri di massima sostenibilità ambientale ed efficienza energetica da un ente no-profit, a Miami sono in costruzione 145 appartamenti costituiti da una parete modulare ecologica e saranno certificate Leed, Leadership in Energy and Environmental Design, mentre a Chicago il progetto ‘Homes’ offre alloggi verdi a prezzi accessibili e destinati prima di tutto, a conclusione dei lavori, agli anziani. A favore della condizione sociale degli utenti delle future abitazioni va anche il risparmio energetico garantito da tutte queste abitazioni del 30% mediante l’utilizzo di elettrodomestici a basso consumo, illuminazione fluorescente ed attraverso un’adeguata coibentazione dell’edificio.
Fonte: rinnovabili.it

19/02/09

Tra amici e buon cibo mentre faccio la spesa: il Mia Market

A Roma è nato da qualche mese un nuovo spazio che coccola, valorizza e celebra uno dei massimi piaceri della vita: il cibo. Si chiama Mia Market ed è nato dalla mente del gruppo di creative-architette Arabeschi di Latte, fondato nel 2001. Il loro progetto si fonda sul riconoscimento dell’enorme potere comunicativo che il cibo possiede, che però nella società di oggi con i suoi ritmi e le sue corse si sta indebolendo e di cui invece dobbiamo riappropriarci. Il cibo, oltre ad essere una fonte di piacere e appagamento, va considerato come strumento attraverso e grazie al quale si possono creare situazioni e relazioni, forme di socialità e convivialità. Presto fatto. Il Mia Market è un luogo in cui il rapporto col cibo si reinventa e si condivide con gli altri. A prima vista, come lo stesso nome suggerisce, appare come un mercato, un fruttivendolo, quasi una drogheria. Poi, a vedere gente che si prepara una spremuta o spalma la marmellata su una fetta di pane, ci si chiede se non si è finiti per caso in una cucina, o in casa di un gruppo di amici che sta facendo merenda. L’idea è proprio questa: il negozio in cui si possono comprare frutta, verdura, pane, formaggi, cioccolata si trasforma in un bar/caffè/locale dove poter consumare direttamente la propria spesa, in compagnia, cucinando, preparando, condendo e interpretando il proprio piatto come si preferisce. “Una piccola alcova dove il mercato si insinua nel salotto”, secondo una personale definizione di Arabeschi di Latte. L’invenzione è originale e allo stesso tempo semplice, nel suo porre al centro dell’attenzione quegli intrinseci aspetti legati al bere e al mangiare che si esprimono nella commensalità e nel valore sociale da sempre legati al cibo. “L’obiettivo è creare esperienze piacevoli intorno agli alimenti nella loro quotidianità e far nascere buoni ricordi legati al valore del “mangiare insieme”, spiega Francesca Sarti, componente del gruppo. Un progetto con una visione di questo tipo sicuramente non può che concepire il cibo come cibo buono e sano, quindi biologico, locale e stagionale. I prodotti di Mia Market provengono da fornitori che a loro volta hanno costruito un rapporto speciale con la loro terra, i loro semi, le loro uve: si trova così del pane fatto a legna, il pomodoro fresco, il vino biologico, le castagne a ottobre e novembre, gli agrumi a gennaio, le fave in primavera. E poi mele, cavoli, carote, formaggi, salumi, tutti provenienti da agricoltura sostenibile e a noi vicina. A Mia Market il cibo viene valorizzato nella sua semplicità, che è anche riscoperta del suo legame con le stagioni, con la terra, la natura. A tutto ciò si aggiunge un ultimo ingrediente: l’attenzione al riciclo. A gennaio si è tenuto, per esempio, un laboratorio culinario che ha proposto idee e ricette per riutilizzare i pandori e i panettoni che crescono e avanzano dalle feste ma che nel cestino non possono finire. Inoltre, oggetti, strumenti e utensili che si trovano all’interno di Mia Market sono stati scelti con un occhio particolare al riciclo. E riciclati nella vasca del compost sono anche i resti della colazione, pranzo e aperitivo che così troveranno nuova vita. (Lara Moro) (yeslife.it)

17/02/09

New York diventa ecosostenibile

Eco cultura e società. Sembra impossibile che la vecchia e cara New York, famosa per il suo traffico costante e il suo intrico di taxi gialli e fumi inquinanti possa un giorno diventare una meta di turismo sostenibile.... eppure preparatevi. Entro il 2012 Governors Island, appena Manhattan, verrà trasformata in un parco di 40 acri (circa 160.000 mq). Inizialmente base militare per l’esercito americano e la guardia costiera, Governors Island è diventata di proprietà di New York nel 2003, quando lo stato ha acquistato l’isola per la simbolica cifra di 1 dollaro. Secondo il progetto consegnato, verrà costruita una passeggiata di 2,2 miglia sulla costa e serre botaniche nel centro dell’isola, insieme ad un centro acquatico. Il team di architetti prevede di utilizzare materiali riciclati derivanti dagli edifici della Guardia Costiera per creare colline e montagne. Voci raccontano che nel progetto c’è anche la creazione di un ristorante galleggiante, per poter godere della magnifica vista della Statua della Libertà. Al momento metà isola è aperta al pubblico per praticare attività all’aperto, come andare in bicicletta, fare picnic e tour dei palazzi storici.(yeslife.it)

11/02/09

Le nuove auto eco-compatibili del 2009

Nel 2009 ci saranno molte novità sul mercato automobilistico riguardanti una maggiore efficienza energetica e impatto ambientale. Scopriamo le più importanti.
Il mercato mondiale dell’automobile affronterà probabilmente il suo anno più nero; le conferme sono all’ordine del giorno, ad esempio la Toyota che per la prima volta in settanta anni presenta un bilancio in perdita. Per molti questo periodo è il momento giusto per dare una svolta “verde” al mercato mondiale (vedi le manifestazioni al salone dell’auto di Detroit da parte dei dipendenti delle “tre big” americane che chiedono una svolta green da parte delle loro case produttrici). In realtà è sempre più grande il fronte delle persone che pensano che questo non sia solo il momento giusto per una svolta green, ma che sia un momento in cui questa svolta rappresenti una tappa fondamentale per la sopravvivenza delle case automobilistiche stesse. Il Presidente Obama precisa come “l’ultima cosa” che vuole è la scomparsa dei costruttori, aggiungendo che «ogni tipo di intervento statale dovrà essere connesso con investimenti nella progettazione e produzione di automobili molto più efficienti sotto il profilo energetico da parte delle tre Big di Detroit (GM, Chrysler, Ford)». Aumentati i finanziamenti per l’acquisto di autovetture che generino un minore impatto ambientale, come ad esempio le auto nuove omologate o trasformate a metano o a gpl, nel 2009 saranno molte le novità disponibili sul mercato, con i produttori che hanno deciso di ampliare la gamma di alcuni dei loro modelli con motorizzazioni ibride, elettriche, gpl, metano o doppia alimentazione, per ottenere una mobilità più sostenibile sia da un punto di vista ambientale che economico. Tra le novità che meritano una particolare attenzione: La Panda GPL 1.2 nell’allestimento Dynamic, Grande Punto 1.4 e Bravo 1.4 negli allestimenti Active e Dynamic, rappresentano le auto Fiat a doppia alimentazione benzina e gpl che saranno disponibili sul mercato 2009. L’Honda uscirà con Insight, ovvero l’auto ibrida sul nostro mercato con prezzo più abbordabile (circa 20.000 euro) rispetto le altre due ora disponibili, come la Civic Hybrid (24.700 euro) e la Toyota Prius (26.200). Il 1,3 litri benzina da 88 cavalli è abbinato ad un motore elettrico da circa 14 cv, con cambio a variazione continua, e permetterà una percorrenza media di 22,8 km a litro, limitando le emissioni di anidride carbonica a 101 g/km. La Toyota IQ ha come uno dei punti di forza i consumi contenuti: 4,3 l/100 km con il 3 cilindri 1.0 a benzina, 4,0 con il diesel 1.4 che potrà avere il filtro antiparticolato, limitando le emissioni corrispondenti rispettivamente a 99 e 103 g/km di CO2. Sempre la Toyota presenta mette sul mercato la nuova Prius (terza serie); motore nuovo a benzina di 1.8 litri da 98 cv, sistema ibrido aggiornato quasi totalmente (nuovo al 90%) per una potenza complessiva di 134 cv, 21 km al litro, riciclo dei gas di scarico, fari con lampadine a baso consumo, impianto ad aria condizionata che assorbe meno energia e tetto fotovoltaico collegato al sistema di ventilazione. La Peugeot uscirà per la fine del 2009 con la 308 Hybrid 2, ibrida spinta dal propulsore turbodiesel 1.6 Hdi da 110 cv, abbinata ad un motore elettrico da 16 KW; il motore elettrico fornirà la spinta durante le partenze e la guida in città fino a 50 km/h, con cambio meccanico robotizzato e consumi calcolati in 3.4 litri per 100 km, ad emissioni di CO2 pari a 90 g/km . La Renault rende disponibile la classica Clio con alimentazione a gas gpl, 1.200 cc da 75 cv, mentre anche la Mercedes farà la sua parte uscendo con la S 400 BlueHYBRID, realizzata sulla base collaudata della S 350. Quindi saranno molte le novità del 2009, ora non resta aspettare che il mercato faccia diventare i prezzi sempre più competitivi. (Andrea Cinquina) (yeslife.it)

7 milioni di case inglesi diventeranno ecologiche

Case ecologiche, risparmio ed efficienza energetica. Dopo l’interessante notizia arrivata dall’Australia, anche il governo britannico ha annunciato che offrirà ai suoi cittadini la possibilità di ristrutturare le proprie abitazioni in maniera ecologica gratuitamente. Mentre in Australia potranno usufruire di interventi di isolamento termico completamente gratuiti 2 milioni di famiglie, in Gran Bretagna ci sarà la possibilità di rendere la propria casa energeticamente efficiente per 7 milioni di famiglie! La coibentazione (l’isolamento termico) verrà potenziata e migliorata e i proprietari di immobili saranno incoraggiati e incentivati a dotarsi in massa di pannelli solari e/o stufe a legna, secondo quanto riportato sul noto quotidiano britannico The Guardian. Le stime parlano della possibilità sempre più concreta, grazie a questi provvedimenti, di decurtare di circa 1/3 le emissioni di co2 del Paese. Il nuovo programma permetterà inoltre di creare migliaia di posti di lavoro in tutta la nazione, di migliorare l’efficienza energetica risparmiando in tal modo denaro, così come di ridurre le emissioni su un settore che incide per circa il 27% sullle emissioni di co2 totali del Paese.(yeslife.it)

28/01/09

Aumentano gli investimenti sostenibili in Europa

L’Eurosif, un gruppo paneuropeo nato con la missione di indirizzare i finanziamenti europei verso mercati sostenibili, ha diffuso il rapporto della ricerca, giunto alla sua terza edizione, relativa agli investimenti sostenibili e responsabili. Nel bel mezzo della bufera economica che impone tagli alle spese delle aziende, le quali stanno attraversando grandi difficoltà di finanziamento dalle banche, ecco che avviene il ripensamento del sistema. In campo europeo, nonostante la crisi, si è avuta la prova che una direzione più “sensibile” ai temi socialmente responsabili è possibile: il rapporto dell’Eurosif evidenzia come la dimensione del mercato europeo relativo agli investimenti socialmente responsabili (SRI) abbia raggiunto un totale di 2.665 miliardi di €, che annualmente significa un incremento di ben il 42%. _ Gli investimenti socialmente responsabili e sostenibili rappresentano oggi, secondo le stime di Eurosif, il 17,6% del totale dell’asset management europeo. Il settore più in espansione, e probabilmente quello con maggiori margini di miglioramento e di profitto, è quello delle energie rinnovabili: le dimensioni degli SRI in Europa hanno raggiunto ormai livelli tali da smentire chi riteneva tale settore destinato a rimanere un fenomeno di nicchia o, ancora peggio, una moda passeggera. Il fatto di essere di fronte ad un cambiamento epocale nel modo di intendere l’economia è ormai noto a tutti, ed è per questo che gli operatori, anche quelli più tradizionali, non si devono far cogliere impreparati di fronte a questa sfida. Sto parlando della green revolution auspicata da Jeremy Rifkin, e recentemente lanciata anche da Obama negli Stati Uniti, che aprirà nuovi mercati creando ulteriori opportunità, e farà respirare aria nuova (e pulita) all’economia mondiale. Tornando alle imprese europee, i mercati più forti rimangono quello britannico e olandese. Mentre Germania, Francia e Svizzera sono quelli con i trend di crescita più rapida. Il mercato italiano rimane invece ai margini, caratterizzato da scarsa propensione all’innovazione, ci sono ancora troppi pregiudizi e una scarsa conoscenza degli strumenti a disposizione. E’ utile in questo senso far riferimento all’invito rivolto alle imprese dalla Commissione Europea, lo scorso anno: invito nel quale si auspicava un ripensamento del fare azienda europeo, affinché le imprese cominciassero ad essere socialmente responsabili. Insomma le imprese devono avere a cuore temi come la società e l’ambiente del quale fanno parte, e verso i quali hanno delle responsabilità, così come hanno cominciato a fare i cittadini (e in tema di ambiente, se non mi sbaglio, forse ottimizzando i consumi si risparmiano anche tanti soldini!?!). E l’azione sostenibile delle aziende è uno degli sviluppi auspicati e finanziati dall’Unione Europea, che comincia a produrre i suoi frutti. Tra le aree nelle quali le imprese si devono concentrare maggiormente, per migliorare la propria responsabilità sociale vi ricordo: gli investimenti nelle tecnologie sostenibili e in prodotti che soddisfano bisogni sociali; il miglioramento delle condizioni di lavoro; la promozione delle pari opportunità in azienda e l’assunzione di un maggior numero di persone tra i gruppi svantaggiati; il sostegno specifico alle piccole e medie imprese; l’attenzione ai problemi ambientali e un migliore utilizzo delle risorse naturali. E la ricerca condotta dall’European Social Investment Forum conferma che la strada intrapresa, a livello europeo, va nella giusta direzione. (Alessandro Ingegno) (yeslife.it)

26/01/09

Nuovi strumenti prendono vita dai rifiuti

È innegabile che uno dei temi più scottanti degli ultimi anni sia la questione dei rifiuti, il loro riciclo e il loro smaltimento (e soprattutto la loro non produzione!). Prima la Campania, poi la Calabria e ultimamente anche il Salento. Le amministrazioni poco virtuose di queste regioni hanno ridotto splendide città in ammassi di immondizia. E tra lo sconforto di molti e lo sdegno di tutti, ecco che in Italia la gente inizia a mobilitarsi con iniziative atte a risvegliare la coscienza di noi tutti, a partire dall’educazione sui gesti quotidiani. Napoli sembra essere la città che più si è mobilitata in questo senso. I napoletani hanno tirato fuori il proprio orgoglio e hanno messo in piedi delle straordinarie iniziative. Vi avevamo già parlato del progetto di Mani Tese “Chi ti indica i colori tra la spazzatura e i fiori”, in cui si recuperavano i materiali non utilizzati del rione Sanità di Napoli per poi rivenderlo attraverso i mercatini. L’ultima iniziativa di cui vogliamo parlarvi è un’iniziativa assolutamente adatta alla nostra sezione enjoyable. Stiamo parlando di Come suona il caos?, il nuovo progetto di Street Academy. Come suona il caos? è un viaggio alla scoperta dei suoni che possiamo recuperare dai materiali più impensabili.
Il Maestro Capone dei
BungtBangt, maestro dello street sound, è il guru di questo incredibile progetto. Infatti si trasforma in guida e insegna ai suoi allievi virtuali come costruire e suonare i propri strumenti. Le lezioni si svolgono tramite video caricati sul sito di Come suona il Caos con frequenza settimanale. Ecco allora che una semplice scopa diventa una “scopa elettrica” con la quale suonare assoli degni di Jimi Hendrix, un paio di barattoli uniti con un po’ di scotch si trasformano in bongattoli e nascono anche strumenti unici come lo yozoo e lo scatolophon. Ma il progetto, in stile web 2.0, prevede il contributo degli utenti e di tutti gli spiriti artistico-musical-ecologici :) Tutto possono infatti inviare i video con le proprie performance, i quali saranno pubblicati sul sito e commentati da Capone. Il maestro sceglierà i partecipanti più meritevoli e li porterà in concerto insieme ai suoi BungtBangt durante l’evento finale. Il gran finale si dividerà in due momenti: il workshop, durante il quale perfezionare l’arte del creare strumenti dai materiali riciclati, e il grande concerto. Adesso è il momento di passare all’azione: anche nel nostro piccolo possiamo contribuire a liberare il mondo dalla “monnezza” facendola cantare! Per saperne di più andate sul sito di Come suona il Caos
Giulia Bruno, in collaborazione con Alessandro Varone. (yeslife.it)

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