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28/01/09

Aumentano gli investimenti sostenibili in Europa

L’Eurosif, un gruppo paneuropeo nato con la missione di indirizzare i finanziamenti europei verso mercati sostenibili, ha diffuso il rapporto della ricerca, giunto alla sua terza edizione, relativa agli investimenti sostenibili e responsabili. Nel bel mezzo della bufera economica che impone tagli alle spese delle aziende, le quali stanno attraversando grandi difficoltà di finanziamento dalle banche, ecco che avviene il ripensamento del sistema. In campo europeo, nonostante la crisi, si è avuta la prova che una direzione più “sensibile” ai temi socialmente responsabili è possibile: il rapporto dell’Eurosif evidenzia come la dimensione del mercato europeo relativo agli investimenti socialmente responsabili (SRI) abbia raggiunto un totale di 2.665 miliardi di €, che annualmente significa un incremento di ben il 42%. _ Gli investimenti socialmente responsabili e sostenibili rappresentano oggi, secondo le stime di Eurosif, il 17,6% del totale dell’asset management europeo. Il settore più in espansione, e probabilmente quello con maggiori margini di miglioramento e di profitto, è quello delle energie rinnovabili: le dimensioni degli SRI in Europa hanno raggiunto ormai livelli tali da smentire chi riteneva tale settore destinato a rimanere un fenomeno di nicchia o, ancora peggio, una moda passeggera. Il fatto di essere di fronte ad un cambiamento epocale nel modo di intendere l’economia è ormai noto a tutti, ed è per questo che gli operatori, anche quelli più tradizionali, non si devono far cogliere impreparati di fronte a questa sfida. Sto parlando della green revolution auspicata da Jeremy Rifkin, e recentemente lanciata anche da Obama negli Stati Uniti, che aprirà nuovi mercati creando ulteriori opportunità, e farà respirare aria nuova (e pulita) all’economia mondiale. Tornando alle imprese europee, i mercati più forti rimangono quello britannico e olandese. Mentre Germania, Francia e Svizzera sono quelli con i trend di crescita più rapida. Il mercato italiano rimane invece ai margini, caratterizzato da scarsa propensione all’innovazione, ci sono ancora troppi pregiudizi e una scarsa conoscenza degli strumenti a disposizione. E’ utile in questo senso far riferimento all’invito rivolto alle imprese dalla Commissione Europea, lo scorso anno: invito nel quale si auspicava un ripensamento del fare azienda europeo, affinché le imprese cominciassero ad essere socialmente responsabili. Insomma le imprese devono avere a cuore temi come la società e l’ambiente del quale fanno parte, e verso i quali hanno delle responsabilità, così come hanno cominciato a fare i cittadini (e in tema di ambiente, se non mi sbaglio, forse ottimizzando i consumi si risparmiano anche tanti soldini!?!). E l’azione sostenibile delle aziende è uno degli sviluppi auspicati e finanziati dall’Unione Europea, che comincia a produrre i suoi frutti. Tra le aree nelle quali le imprese si devono concentrare maggiormente, per migliorare la propria responsabilità sociale vi ricordo: gli investimenti nelle tecnologie sostenibili e in prodotti che soddisfano bisogni sociali; il miglioramento delle condizioni di lavoro; la promozione delle pari opportunità in azienda e l’assunzione di un maggior numero di persone tra i gruppi svantaggiati; il sostegno specifico alle piccole e medie imprese; l’attenzione ai problemi ambientali e un migliore utilizzo delle risorse naturali. E la ricerca condotta dall’European Social Investment Forum conferma che la strada intrapresa, a livello europeo, va nella giusta direzione. (Alessandro Ingegno) (yeslife.it)

26/01/09

Nuovi strumenti prendono vita dai rifiuti

È innegabile che uno dei temi più scottanti degli ultimi anni sia la questione dei rifiuti, il loro riciclo e il loro smaltimento (e soprattutto la loro non produzione!). Prima la Campania, poi la Calabria e ultimamente anche il Salento. Le amministrazioni poco virtuose di queste regioni hanno ridotto splendide città in ammassi di immondizia. E tra lo sconforto di molti e lo sdegno di tutti, ecco che in Italia la gente inizia a mobilitarsi con iniziative atte a risvegliare la coscienza di noi tutti, a partire dall’educazione sui gesti quotidiani. Napoli sembra essere la città che più si è mobilitata in questo senso. I napoletani hanno tirato fuori il proprio orgoglio e hanno messo in piedi delle straordinarie iniziative. Vi avevamo già parlato del progetto di Mani Tese “Chi ti indica i colori tra la spazzatura e i fiori”, in cui si recuperavano i materiali non utilizzati del rione Sanità di Napoli per poi rivenderlo attraverso i mercatini. L’ultima iniziativa di cui vogliamo parlarvi è un’iniziativa assolutamente adatta alla nostra sezione enjoyable. Stiamo parlando di Come suona il caos?, il nuovo progetto di Street Academy. Come suona il caos? è un viaggio alla scoperta dei suoni che possiamo recuperare dai materiali più impensabili.
Il Maestro Capone dei
BungtBangt, maestro dello street sound, è il guru di questo incredibile progetto. Infatti si trasforma in guida e insegna ai suoi allievi virtuali come costruire e suonare i propri strumenti. Le lezioni si svolgono tramite video caricati sul sito di Come suona il Caos con frequenza settimanale. Ecco allora che una semplice scopa diventa una “scopa elettrica” con la quale suonare assoli degni di Jimi Hendrix, un paio di barattoli uniti con un po’ di scotch si trasformano in bongattoli e nascono anche strumenti unici come lo yozoo e lo scatolophon. Ma il progetto, in stile web 2.0, prevede il contributo degli utenti e di tutti gli spiriti artistico-musical-ecologici :) Tutto possono infatti inviare i video con le proprie performance, i quali saranno pubblicati sul sito e commentati da Capone. Il maestro sceglierà i partecipanti più meritevoli e li porterà in concerto insieme ai suoi BungtBangt durante l’evento finale. Il gran finale si dividerà in due momenti: il workshop, durante il quale perfezionare l’arte del creare strumenti dai materiali riciclati, e il grande concerto. Adesso è il momento di passare all’azione: anche nel nostro piccolo possiamo contribuire a liberare il mondo dalla “monnezza” facendola cantare! Per saperne di più andate sul sito di Come suona il Caos
Giulia Bruno, in collaborazione con Alessandro Varone. (yeslife.it)

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